Il Parlamento Europeo ha approvato, con una risoluzione del 16 febbraio, la Cycling Strategy. La bikeconomy e le centinaia di miliardi di euro che genera, diventano parte integrante della strategia della mobilità in Europa. Ora la Commissione UE e gli Stati membri avranno una serie di obiettivi per sviluppare la Bikeconomy. Si parte dal principio che "la bicicletta deve essere riconosciuta come mezzo di trasporto sostenibile e produttivo". Dovranno essere realizzate le cycle highways per connettere le aree suburbane alle città, implementata la intermobilità e raddoppiati, entro il 2030, i km percorsi in bici. Spinta importante è prevista per l'industria europea della bici, con stimoli per il reshoring, la formazione, la creazione di posti di lavoro qualificati e la nascita di poli della bici. Saranno previsti finanziamenti comunitari ad hoc. Sollecitata anche una politica fiscale a supporto, a cominciare dalla riduzione dell'iva, che in Portogallo, scendendo dal 23 al 6%, ha generato un boom del comparto. Era il 2016 quando ideai il primo Bikeconomy Forum di Roma, nel 2017 nasceva Osservatorio Bikeconomy ed è del 2019 la pubblicazione del libro Bikeconomy, scritto con Pierangelo Soldavini per EgeaEditore. La visione era corretta e finalmente la bici è ufficialmente al centro della mobilità del futuro🚴